L’importanza del cibo sulla salute umana si conosceva sin dall’antichità. Ma oggi sappiamo realmente ciò che mangiamo? L’utilizzo di pesticidi, fertilizzanti, prodotti chimici di varia natura, e poi ancora, conservanti, addensanti e coloranti, hanno profondamente cambiato il nostro modo di mangiare. Inconsapevolmente ogni giorno assumiamo una quantità non ben definita di queste sostanze e il loro effetto sul nostro organismo non è del tutto chiaro. Quel che si sa è che uno stile di vita sregolato, ricco in grassi saturi, zuccheri semplici, poche fibre vegetali e poca acqua può porre le condizioni organiche per lo sviluppo di varie patologie tra cui: patologie cardiovascolari (aterosclerosi, ipertensione, infarti, ecc), insulino-resistenza e dibete tipo 2, patologie neurodegenerative (Alzheimer, demenze senili, ecc), patologie del tratto gastrointestinale e neoplasie (tumore al colon, al seno, ecc.), patologie autoimmuni (tiroidite di Hashimoto, artrite reumatoide, celiachia, diabete di tipo I, fibromialgia, sclerosi multipla, morbo di Chron, psoriasi). La prevenzione è l’arma più potente in questi casi, quindi adottare un sano stile di vita sin da giovani non può che ritardare o limitare l’insorgenza di queste patologie in età avanzata. Ma non solo, non è mai troppo tardi per cambiare e adottare delle abitudini salutari. Anzi, soprattutto in presenza di patologie manifeste, è utile porre attenzione sulla propria alimentazione: anche se può sembrare un piccolo gesto in confronto di una patologia grave, molte volte può essere di forte sostegno alle terapie mediche.